

Nella " festa " della Donna
non si può dimenticar l'uomo,
lui è l'artefice.
A lui devo quell'esser
che sono.
Alla sua capacità d'esser
eternamente figlio,
maestro, baro
nel gioco della coppia.
Nella sua forza...il jolly,
l' utopia
d'un ipotetico perenne
si !
A lui devo quell'esser
che sono...
nella passione del sopravvivere,
nella rinuncia d'esser femmina...
per lui.
Nel saper far mia
la consapevolezza dura
della vita, la solitudine,
la malinconia e
quella sana ironia.
Un realistico cinismo
per quell' amor ...vissuto
che fa rima con perduto
tra le trame dell' ipocrisia.
Per quest' infima ragione...
sarò... come mi vorrà.
Né santa , né puttana.
Semplicemente...
Orgogliosamente Donna!
dirittiriservati@donnafpgreeneyed
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