***
Tra solchi di fango
vento e fuochi di guerra,
l'innocente,
spinge la carriola colma di lacrime.
Nel dolore
dal mondo occultato e silenziato,
la piccola anima, urla.
Illuminato dal sole
e accarezzato solo dalla neve,
il bimbo prega...il suo Dio.
Numeri stampati a fuoco
dolgono meno dell'assenza
di quella dolce voce che l'ama.
La madre, da lui, lontana.
Separati dall'insipienza
e disumano odio innato,
confusi tra le righe ,
gli sguardi
da fame e nebbia scavati
attorcigliati nel filo spinato,
si cercano...invano.
Nell'atrocità, il sole nero
cade e muore,
ogni giorno nello stesso punto.
Rinasce, in nuova aurora,
solo...troppo tardi!
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@dfp*g. 10-2o12.o1.27
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