venerdì 1 giugno 2012

Lo chiamavan... angelo


***
Avvenne un dì
in  pomeriggio assolato
nella stagione delle fragole succose,
delle rose verso l'alto abbarbicate
tra petali e boccioli schiusi, 
che 'angelo' arrivò.

Dagli occhioni grandi 
con riccioli, sulla fronte sparsi,
forse bello a vedersi, io non so,
euforico nel dirsi,
nella cerchia lui,  
 era il  famiglio.
*
Vieni a tenermi il cesto
'Ciuffo rosso'
raccoglieremo fragole,
son buone 
con zucchero e limone...
Nell'orto, sorridendo,
mano nella mano, 
la portò.
Ciuffo rosso saltellava
tra le zolle e pratoline,
rincorrendo le farfalle
 rideva e rideva, 
...
ancora non sapeva 
del gioco a nascondino.
Dietro ai cespugli d'ortaglia
lui, angelo, fece capolino
invitandola a giocare
a ritrovarlo...
disteso, con un frutto-acerbo
 in mano.
La invitò ad assaggiarlo
disse: 'vieni a cavalluccio, 
toccalo, piano, piano...succhialo...'
... subito lei sputò!
...
Accarezzandola,  le donò una fragola 
e aggiunse:...'Non dirlo a nessuno,
così, sarà il nostro gioco'.
...Ma, lo chiamavan...angelo...
@dfp*g.o1-o6-2o12



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